Medere e l’ortopedia 4.0
25 Marzo 2022
Un lavoro in sinergia tra Medere, 3DItaly, Formlabs e l’equipe di ortopedia della Clinica Mediterranea di Napoli ha portato alla ricostruzione digitale alla stampa in 3D dell’emibacino e del femore di una paziente per consentire la buona riuscita dell’intervento chirurgico.
Un paziente di 56 anni con alle spalle esiti di fallimento di protesi d’anca: una sfida che abbiamo affrontato al fianco degli specialisti di ortopedia della Clinica Mediterranea di Napoli.
La Clinica Mediterranea di Napoli è una struttura ospedaliera e Centro Diagnostico, accreditata con il Servizio Sanitario Nazionale, che svolge attività di alta specializzazione, tra cui la chirurgia ortopedica, nella quale opera l’equipe di ortopedia protesica dell’anca e del ginocchio composta da Giuseppe Santoro, direttore dell’unità operativa, e dai dottori Francesco Aquino, Massimiliano Amato, Roberto De Filippis e Raffaele Verrazzo.
L’equipe da sempre attenta alle nuove tecnologie e interessata a trovare nuove soluzioni ci ha contattato per collaborare con loro per una ricostruzione delI’emibacino e del femore del paziente attraverso la stampa in 3D del modello.
L’elemento di base per la ricostruzione sono state le immagini acquisite tramite la tomografia computerizzata e elaborate per generare un file STL, necessarie per ricostruire con accuratezza millimetrica l’anatomia ossea della paziente. Grazie all’ausilio delle stampanti Formlabs Form 3L a resina stereolitografica sono poi stati stampati i modelli in 3D per la pianificazione tridimensionale dell’intervento.
Grazie all’accurata ricostruzione e alla successiva stampa 3D, è stato possibile effettuare una simulazione preoperatoria in scala 1:1 dell’intervento da eseguire, pianificando tutte le fasi chirurgiche, scegliendo lo strumentario e l’impianto protesico più adatto al caso per velocizzare i tempi di esecuzione e limitare gli imprevisti intraoperatori. Dalla pianificazione e simulazione tridimensionale della procedura si è passati poi all’intervento chirurgico che è stato portato a termine con successo.
Il successo dell’esperienza ha portato Massimiliano Amato, membro dell’equipe di specialisti a dichiarare “Ci auguriamo nel futuro prossimo di poter usufruire più spesso di tale procedura di ricostruzione 3D, di sviluppare insieme ai team di ingegneri e designer dedicati nuove tecnologie e nuovi materiali, al fine di migliorare l’accuratezza degli interventi chirurgici e fornire sempre le cure più adeguate ai nostri pazienti”